Quello della scelta delle discipline olimpiche, è sempre stato un tema che ha affascinato ed incuriosito, soprattutto gli appassionati di forma fisica o comunque di sport in generale, e gli addetti ai lavori.
Con ancora nella testa e nelle gambe i giochi di Rio 2016, il Comitato Olimpico Internazionale, ha già rivolto lo sguardo, dall’altra parte del globo, emettendo, durante una delle tante riunioni di lavoro e dopo una votazione tra i membri, un comunicato ufficiale, che riguarda l’edizione delle gare a cinque cerchi che si terranno a Tokyo nel 2020. Nella metropoli giapponese, infatti, prenderanno parte alla competizione, diverse nuove discipline.
Nello specifico: surf, skateboard, karate, arrampicata sportiva e baseball-softball, quest’ultimo non nuovo al palcoscenico internazionale con la presenza di gare già nel 1992 e nel 2008. Sport particolarmente praticati dalle nuove generazioni. Un modo attivo e concreto, insomma, per far avvicinare i più giovani all’ars sportiva, nel vero senso del termine.
È bene ricordare, però, che quello di proporre i vari sport ai giochi olimpici, non un è procedura semplice, con un aspetto meramente legato alla burocrazia. È anche una questione sociale, culturale e di regolamenti. È spesso frutto di sinergie e collaborazioni tra le varie Federazioni.
Tornando alle discipline, anche in Brasile ci sono state due new entry: golf, con parentesi di esordio olimpico solo agli inizi del 900, e il rugby a 7, un modo innovativo per rincorrere la palla ovale.
