Ti mangi le unghie? Hai un disturbo chiamato onicofagia. Ecco come smettere!!

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mangiare unghieL’onicofagia, è il termine con cui si definisce l’abitudine, sporadica o continua, di mangiarsi le unghie.

E’ un “vizio” piuttosto comune che spesso si tende a sottovalutare, ma che recentemente l’American Psychiatric Association ha classificato come un vero e proprio disturbo mentale, più precisamente un disturbo ossessivo compulsivo che può riguardare adulti e bambini.

Rosicchiare le unghie delle proprie mani non è senza conseguenze: il probabile danno della porzione di pelle posta immediatamente sotto e ai lati delle unghie, può comportare un maggior rischio di infezioni; ingerire residui rimasti sotto le unghie può comportare danni gastrici; un’onicofagia che si protrae per anni può far deviare le dita e quindi “storcerle” irrimediabilmente.

Ma da cosa nasce l’onicofagia?
Le cause sono molteplici ma essenzialmente di tipo nervoso: ansia, stress, depressione ne sono le maggiori responsabili.

Trattandosi di un disturbo comportamentale, spesso insorto durante l’infanzia, che si tende a ripetere meccanicamente senza rendersene conto, liberarsene non è né facilissimo né immediato, ma assolutamente possibile, basta armarsi di impegno e pazienza.

Aiuti in tal senso non mancano: si possono applicare sulle unghie dei cerottini, in modo che questi impediscano di rosicchiarle quando istintivamente si portano alla bocca, oppure si possono usare gli appositi smalti venduti in farmacia ed erboristeria, prodotti che dato il sapore amaro che li contraddistingue, contrastano significativamente il vizio.

Una dritta in più riguarda le donne: la bellezza e la salute delle mani sono spesso colpevolmente trascurate, un vero peccato perché le mani sono il nostro primo biglietto da visita, pertanto divertirsi a fare periodicamente manicure belle e d’effetto, dovrebbe contribuire a far passare la voglia di deturpare le estremità con rosicchiamenti e arrossamenti vari.

Se il problema, nonostante la buona volontà e gli espedienti provati persiste, forse è meglio parlarne con il medico, che potrebbe suggerire un blando ansiolitico o, ancora meglio, un po’ di attività fisica, che riduce stress e tensioni in modo naturale e duraturo.

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